
Economia circolare: le nuove misure non convincono
La Commissione Europea ha pubblicato le nuove norme sull'economia circolare che lasciano tuttavia molto perplessi gli addetti al settore.
Gli obiettivi europei per il riciclaggio entro il 2030 sono stati abbassati rispetto alla bozza iniziale rivista. L'unica nota positiva riguarda la promessa di incentivi economici per una progettazione più ecologica dei prodotti.
Gli elementi chiave delle nuove proposte comprendono:
- un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030;
- un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 75% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030;
- un obiettivo vincolante per ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti i rifiuti entro il 2030;
- il divieto del collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata;
- la promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica;
- definizioni più semplici e adeguate nonché metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di riciclaggio in tutta l’UE;
- misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di un'industria in materie prime destinate ad un'altra;
- incentivi economici affinché i produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno ai sistemi di recupero e riciclaggio (es. per imballaggi, batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli).
Una tabella di comparazione elaborata da Legambiente, chiarisce inequivocabilmente che la nuova normativa fa un clamoroso passo indietro.
Paragone tra il pacchetto Economia circolare nella sua originale formulazione nel 2014 e nella versione versione attuale di Junker e Timmermans
Cosa |
Proposta 2014 |
Proposta 2015 |
|
Obiettivo di riciclo rifiuti urbani |
70% al 2030 |
65% al 2030 Estonia, Grecia, Croazia, Lettonia, Malta, Romania e Slovacchia potranno chiedere una proroga di 5 anni. |
▼ |
Obiettivo di riciclo imballaggi |
80% al 2030 |
75% al 2030 |
▼ |
Obiettivo indicativo di riduzione spreco di cibo |
30% in meno di cibo finito in spazzatura nel 2025 rispetto ai valori del 2017 |
Nessun obiettivo, ma solo una proposta di armonizzazione della metodologia di calcolo e un riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'ONU |
▼ |
Obiettivi sulle discariche |
Al massimo il 5% dei rifiuti non pericolosi di origine domestica potranno andare in discarica al 2030 (indicativo). Mai discarica per quelli riciclabili o compostabili |
Fino al 10% dei rifiuti domestici potranno finire in discarica nel 2030 compresi rifiuti riciclabili o compostabili (obbligo vincolante) |
= |
Raccolta separata della frazione organica (umido) |
Obbligatoria ovunque entro il 2025 |
Organizzarla ovunque entro il 2025 laddove si dimostri tecnicamente, economicamente ed ambientalmente possibile |
▼ |
Prevenzione dell'obsolescenza programmata |
Nessuna menzione |
In programma una campagna di test indipendenti a partire dal 2018 (nel piano delle azioni non vincolanti) |
▲ |
Obiettivo di efficienza nell'uso delle risorse (fare gli stessi prodotti consumando meno materiali) |
Indicativamente 30%, basato sul consumo di materie prime. |
Nessuna menzione di questo obiettivo, che era la base del pacchetto. |
▼ |
Focus sulla riduzione delle risorse nella direttiva progettazione ecocompatibile (ecodesign) |
Presente, anche se non c'erano tempistiche |
Presente, con tempistiche indicative |
= |
Definizione di standard per il riciclo |
Non previsti |
Sviluppo di standard di qualità per le materie prime seconde ma inserito nel piano delle azioni non vincolanti |
= |
Tabella a cura di EEB – European environmental bureau