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Un altro impianto rifiuti va a fuoco

Un altro impianto rifiuti va a fuoco

Negli ultimi due anni sarebbero più di 250 gli incendi in Italia in discariche e impianti di gestione dei rifiuti.

Bruciano i rifiuti dell'impianto di trattamento di Mortara in provincia di Pavia.

L'incendio divampato ieri mattina nella ditta Eredi Bertè, è ancora attivo e nella notte le fiamme hanno impegnato numerose squadre di Vigili del fuoco. Sul luogo, sono stati operativi anche i tecnici di Arpa Lombardia per le opportune verifiche.

I Vigili del Fuoco hanno continuato a smembrare l'ingente mole di rifiuti eterogenei con benne e pale meccaniche. Ogni bennata, abbondantemente raffreddata e spenta con getto di acqua, veniva successivamente spostata in un'area sicura del deposito. Queste operazioni hanno prodotto molto fumo che si disperdeva senza salire in quota e formare un vero pennacchio.

Ma perchè sono così frequenti le notizie che riportano incendi in impianti che gestiscono, selezionano o trattano i rifiuti? Legambiente riferisce che negli ultimi due anni sarebbero più di 250 gli incendi in Italia in discariche e impianti di gestione dei rifiuti. 

"Purtroppo assistiamo all’ennesimo potenziale disastro ambientale scaturito proprio da incidenti in impianti che, in teoria, dovrebbero invece consentire percorsi virtuosi e di economia circolare - dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente -. Qualcosa non torna. Seguiamo da tempo con crescente preoccupazione questa strana epidemia di roghi che divampano in impianti di trattamento di rifiuti, da un capo all’altro del paese come quello di oggi avvenuto nell’imminenza di una ispezione dei tecnici dell’Arpa Lombardia. È sempre più forte il sospetto che dietro alle fiamme non ci solo tragica fatalità, visto che, se gestiti in piena sintonia con le normative ambientali e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, è evento rarissimo che i rifiuti prendano così facilmente fuoco. Invece i Vigili del fuoco continuano quasi ogni giorno a spegnere roghi in impianti del genere. Ci sono elementi che ci spingono a pensare al fatto che alcuni operatori del settore possano beneficiare di questi incendi al fine di far sparire le prove di comportamenti al di fuori della legge. Aspettiamo i risultati delle indagini già avviate dalla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo di rifiuti presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti e chiediamo alla Direzione nazionale antimafia, dal 2010 competente per le inchieste di traffico di rifiuti, di avviare ogni azione tesa a verificare eventuali profili illeciti, non solo di carattere mafioso”.


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