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A Caltanissetta il primo impianto di biometano da rifiuti solidi urbani della Sicilia

Il nuovo impianto, sorto in contrada Grottarossa a Caltanissetta, potrà recuperare dai comuni limitrofi circa 36.000 tonnellate/anno di FORSU e contribuirà a migliorare l’efficienza del sistema rifiuti della Provincia e della Regione, favorendo la riduzione dell’impatto ambientale, attraverso un minor ricorso alle discariche e al trasporto dei rifiuti fuori Regione, e una conseguente riduzione dei costi a carico del Comune e dei cittadini.

A Caltanissetta il primo impianto di biometano da rifiuti solidi urbani della Sicilia

La capacità annua dell’impianto a pieno regime è di 3,6 milioni di standard metri cubi di biometano avanzato, equivalenti a una riduzione delle emissioni di 7.000 tonnellate di CO₂ fossile immessa in atmosfera, pari a quelle prodotte dal riscaldamento di circa 3.500 appartamenti. Il digestato, materiale rimanente dalle lavorazioni dei rifiuti, viene trasformato in compost di qualità che potrà essere impiegato come fertilizzante per l’agricoltura, con una produzione di 10.000 tonnellate/anno, utili per concimare più di 300 ettari di terreno, pari alla superficie di 450 campi da calcio.

“Grazie al lavoro di tutti gli stakeholder coinvolti, oggi siamo soddisfatti di inaugurare questo impianto che darà un contributo tangibile all’economia circolare in Sicilia, creando opportunità di sviluppo e occupazione per il territorio di Caltanissetta” ha dichiarato Marco Ortu, Managing Director di Snam4Environment. “Attraverso iniziative come questa, possiamo rendere l’Italia un leader europeo nel settore dei gas verdi, facendo leva sulle caratteristiche virtuose del biometano per sostenere gli obiettivi climatici e, al contempo, valorizzando la filiera italiana”.

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato: “Oggi è una bella giornata per la Sicilia, una regione ancora nel pieno di una travagliata transizione tra la vecchia logica degli impianti di smaltimento e la nuova frontiera dell’economia circolare. Dal 2008 la nostra associazione promuove i digestori anaerobici come soluzione impiantistica per produrre ammendante agricolo e biometano, un combustibile rinnovabile utile a decarbonizzare il sistema energetico e rendere indipendente il nostro paese dalle importazioni dall’estero. In un momento storico in cui la crisi climatica avanza in modo inesorabile e la terribile guerra in Ucraina ha reso chiaro a tutti quanto è importante essere autonomi energeticamente, è fondamentale costruire tanti impianti di questo tipo in tutto il Paese, a partire dal centro sud e dalle isole, coinvolgendo i territori per superare le contestazioni locali, per archiviare una volta per tutte la stagione dell'economia distorta che fa circolare i rifiuti in tutta Italia, promuovendo invece quella sana che avvia a riciclo i rifiuti in ogni provincia”.


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