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Toscana: Piano paesaggistico per valorizzare il territorio montano

Ha fatto tappa a Pracchia, nel cuore della montagna pistoiese, il viaggio del Piano paesaggistico in Toscana. Una serie di incontri con amministratori, ma anche con i cittadini e le loro associazioni per presentare e discutere il Piano del paesaggio che la Regione sta portando a compimento in collaborazione con le Università toscane.

Nell’incontro pubblico che si è svolto nell’ex-albergo Piernovelli di Pracchia l’assessore Marson ha spiegato che “il Piano costituirà il principale strumento di governo, di tutela e di valorizzazione di quel patrimonio essenziale per la comunità toscana e per il suo futuro che è il suo paesaggio, un bene comune primario e la sua principale ricchezza ‘materiale’. Di quel bene e di quella ricchezza le montagne e i loro paesaggi sono una parte cospicua: forse meno presente nell’immaginario collettivo internazionale e nelle percezioni più diffuse della bellezza del territorio toscano, ma comunque essenziale per la sua struttura, la sua qualità, le forme e i percorsi delle sue terre di confine. E’ questo che qui a Pracchia abbiamo voluto ribadire”.

Tra le specificità di questo territorio montano affrontate dal Piano e discusse con i cittadini e le associazioni presenti c’è il patrimonio pre e protoindustriale (mulini, seccatoi, ghiacciaie, segherie, fornaci, ferriere e cartiere ecc.) da recuperare. Importante anche promuovere il riutilizzo del patrimonio abitativo inutilizzato, come è avvenuto per l’ex-albergo Fiornovelli, trasformato in centro culturale di aggregazione su iniziativa e con le risorse degli abitanti e della Pro loco, oltre al recupero delle aree a pascolo perdute negli ultimi decenni per l’avanzata del bosco sui terreni in stato d’abbandono.

“Il piano paesaggistico è un piano che si propone di guidare le trasformazioni – ha proseguito l’assessore regionale -, coniugando lo sviluppo con la salvaguardia del patrimonio culturale, in questo concorrendo ad attuare la stessa Costituzione. Una volta adottato, il piano offrirà un quadro di riferimento certo per amministratori, committenti e progettisti delle condizioni di intervento nelle aree sottoposte ai vincoli paesaggistici decretati nel corso del tempo dallo Stato”.

“Per quanto riguarda il territorio regionale nel suo complesso – ha sottolineato Marson – il piano, in sintonia sia con il Codice dei beni culturali e del paesaggio che con la Convenzione europea del paesaggio, punta ad approfondire e condividere una maggiore conoscenza della ricchezza e varietà dei paesaggi regionali, definendo regole comuni alle diverse pianificazioni e interventi”.

Questo appuntamento tra le montagne dell’Appennino pistoiese non è stato comunque l’unica tappa montana della presentazione del Piano paesaggistico. Infatti, dopo essere stato già discusso nella propria impostazione proprio tra le montagne casentinesi (luglio 2012), il Piano avrà una nuova verifica prossimamente nelle Apuane. Mentre altri e differenti ambiti paesaggistici del Piano verranno presentati e discussi con le popolazioni interessate in altrettanti contesti emblematici: ad esempio, a Cortona il 10 giugno, e a Capalbio il 28 giugno.


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