Frane e dissesto idrogeologico nel parmense
A Tizzano Val Parma, in Emilia-Romagna, c’è una frana enorme di 20 milioni di metri cubi
Frana è un termine generale che indica tutti i fenomeni di caduta e i movimenti di masse rocciose o di materiali sciolti, come effetto prevalente della forza di gravità. Se dovessimo fare un paragone termodinamico, il movimento gravitativo rappresenterebbe l’applicazione del secondo principio: da un vecchio equilibrio si passa ad uno nuovo.
L’area in cui avviene il distacco si chiama corona, la parte centrale, dove avviene lo spostamento del materiale, corpo di frana, mentre la parte di accumulo finale unghia. Molto spesso a causa della superficie irregolare e al difficoltoso deflusso dell’acqua si possono formare nei dossi e nelle conche dei laghetti di frana.
Il tipo di classificazione di frana più utilizzato è quello di Cruden e Varnes che mette in relazione il tipo di movimento con il materiale coinvolto.
Le frane di crollo sono un distacco netto ed improvviso del materiale. Le frane di scivolamento avvengono lungo una superficie di discontinuità preesistente ed inclinata, generalmente lungo una superficie di strato. Le frane di movimento rotazionali avvengono lungo delle superfici di discontinuità curve con materiali semicoerenti o pseudoceorenti. Le frane di colamento sono dovute all’ammollamento di masse argillose tramite l’azione dell’acqua.
La combinazione di due o più tipi di frane da luogo ad una frana complessa, come lo sono le frane di Capriglio e Sauna.
La frana di Capriglio, nel comune di Tizzano, interessa l’area compresa tra il paese stesso, Pianestolla e la valle del Rio Bardea: la litologia interessata è quella del flysch di Monte Caio.
Nella figura n.3 è rappresentata l’area prima della riattivazione della frana. Si può notare che la zona è suscettibile a movimenti gravitativi.
Nella figura 4 si può vedere lo sviluppo che la frana ha avuto nella parte terminale che si è propagata lungo l’incisione del Rio Bardea, con avanzamenti pari a 20 m/giorno. La componente prevalente della frana è quella di colata. La frana è monitorata dai servizi tecnici di regione, provincia e comunità montana e dal comune di Tizzano Val Parma, senza dimenticare tutte le associazioni di volontariato presenti assieme alla protezione civile.
Altra situazione critica è quella di Sauna, frazione del comune di Corniglio, situata nella valle del Rio Lucconi, lateralmente a quella del Torrente Parma.
La litologia prevalente è quella appartenente al flysch di Monte Caio e si può notare in figura 5 che la zona intorno all’abitato di Sauna ha delle caratteristiche di frana quiescente (per quiescente si intende una frana che dopo un tot di tempo si riattiva).
La frana di Sauna è anch’essa di natura complessa con una prevalente componente rotazionale ed ha interessato delle abitazioni civili e attività di tipo agricolo, portando all’evacuazione di alcune famiglie. La situazione è attualmente monitorata dagli uffici tecnici di regione, provincia, comunità montana e dal comune di Corniglio con l’aiuto delle organizzazioni di volontariato della protezione civile.
L’innescarsi di frane di queste dimensioni è un fenomeno del tutto naturale dovuto alla conformazione del territorio estremamente fragile e ad una piovosità straordinaria: alla stazione di Musiara Superiore sono stati misurati 620 mm di acqua caduti dal 1 gennaio al 18 aprile 2013, contro i 107 della passata stagione nel medesimo periodo. È importante però sottolineare che è necessaria una maggiore tutela del territorio che favorisca una maggiore attenzione e cura nel controllare e pulire le vie di drenaggio, come fossi e canali, per evitare che l’acqua si infiltri e determini delle situazioni di innesco delle frane. Da segnalare il lavoro indefesso e senza risparmio che tutte le persone coinvolte hanno fatto e la dignità ed operosità delle popolazioni locali.
(Geol. Fabio Bussetti)