Mantovani Benne: nuovo stabilimento per festeggiare 50 anni
L'azienda di Mirandola compie 50 anni di attività e li festeggia inaugurando il nuovo stabilimento, che sostituisce quello gravemente danneggiato dal terremoto dello scorso anno.
Erano passati sei mesi dal quel 20 maggio 2012, giorno della prima di una serie di scosse che ha segnato profondamente il paesaggio modenese e la vita dei suoi abitanti, quando ci siamo recati a far visita alla Mantovani Benne di Mirandola. Quel giorno avevamo trovato una realtà che, nonostante le oggettive difficoltà post sisma, si stava rialzando con orgoglio e determinazione. A poco meno di un anno da quella prima visita, siamo tornati per celebrare il completamento di una straordinaria rinascita, che collima con l’anniversario dei 50 anni di attività. Una festa per celebrare una storia fatta di sacrifici e successi, partita mezzo secolo or sono grazie all’intraprendenza dell’ing. Alberto Mantovani.
Nonostante la maggior parte dei capannoni danneggiati, quasi 8 milioni di danni e la produzione ridotta al minimo, la famiglia Mantovani non si è persa d’animo e non ha pensato ad altro se non a ricostruire in loco quello che l’evento sismico le aveva portato via “con il coraggio e la gratitudine di chi non si è mai sentito solo – ha affermato il presidente Mantovani – grazie alla disponibilità dei 50 dipendenti che si sono adattati a lavorare in sedi delocalizzate e a quella degli amministratori locali, che mi hanno sempre supportato in questi medi di ricostruzione”. Oggi la tenacia dell’azienda di Mirandola le permette di festeggiare l’anniversario di fondazione inaugurando un nuovo stabilimento di 6mila metri quadrati, costruito secondo le più stringenti norme antisismiche e dotato di macchinari all’avanguardia, grazie alle coperture assicurative e con la garanzia che i finanziamenti pubblici primo o poi arriveranno, come ha ribadito l’assessore regionale alle Attività produttive, Giancarlo Muzzarelli, intervenuto insieme ad altre autorità, politiche e religiose, all’inaugurazione.
Ritardi burocratici a parte, l’azienda leader nella produzione di attrezzature per la demolizioni e il riciclaggio è pronta a rilanciare la sfida al mercato, forte di un export che ammonta al 95% del proprio business, siti di produzione in Bulgaria, Cina e Francia e una distribuzione capillare nei più importanti mercati del globo; e a continuare l’opera di ricostruzione, trasformando la palazzina storica, situata di fianco al nuovo stabilimento, nella sede della logistica, del assistenza post vendita, e del laboratorio di innovazione e prototipazione.