"Siamo tutti di carta"
La nuova campagna informativa di Etra, realizzata in accordo con Comieco e Tetra Pak Italia per migliorare la raccolta differenziata di carta, cartone e cartoni per bevande
"Siamo tutti di carta" è il titolo della nuova campagna lanciata da Etra per migliorare la qualità della raccolta differenziata di carta e cartone. «Nonostante il conferimento di questa frazione sia una prassi consolidata nel territorio, la comparsa sul mercato di prodotti sempre diversi, provenienti dall'industria dei materiali cellulosici, richiede ai cittadini di prestare maggiore attenzione» spiega Stefano Svegliado, presidente del Consiglio di gestione di Etra. Un prodotto che genera spesso dei dubbi è rappresentato dai cartoni per bevande, per latte, succhi di frutta e dalle confezioni in poliaccoppiato per alimenti che, essendo composti prevalentemente da cellulosa, devono essere conferiti con la carta.
Erroneamente vengono invece gettati, in quantità elevate, nei contenitori della plastica o del secco perdendo una consistente quota di rifiuti riciclabili che potrebbero avere vita nuova. «Un peccato, anche perché quella dei "brik" è una carta particolarmente pregiata» continua Manuela Lanzarin, presidente del Consiglio di sorveglianza.
Per valorizzare questo tipo di materiali ed evitare sprechi – anche di energia e risorse impiegate in impianto nella selezione di rifiuti conferiti male – e per ricordare le corrette modalità di conferimento dei rifiuti cellulosici, Etra coinvolge gli utenti, le Amministrazioni comunali, le scuole e le aziende in questa nuova campagna, "Siamo tutti di carta", che comprende molte iniziative, pianificate in accordo con Comieco, il Consorzio nazionale per la raccolta e il recupero degli imballaggi a base cellulosica, e con la collaborazione di Tetra Pak Italia, partner del progetto.
Quanto vale la raccolta di carta e cartone in Italia
Comieco, nel suo ultimo rapporto annuale sulla raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, presentato in luglio, sottolinea come, se svolto bene, il riciclo di questa frazione continui a essere il fiore all'occhiello della green economy nazionale: nel 2012 sono state raccolte nei Comuni italiani quasi 3 milioni di tonnellate, il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici è salito all'84,5%, dato che supera la media europea; e dal 1999 a oggi si è ottenuto un beneficio economico pari a 4,3 miliardi di euro, considerando il contributo all'occupazione, l'indotto, il valore della materia prima generata dal riciclo e i mancati costi di smaltimento. Infatti il recupero di 9 imballaggi a base cellulosica su 10 ha impedito la costruzione di almeno 22 nuove discariche nel 2012, che salgono a 270 se si prende in esame tutto il periodo 1999-2012.
Carta e cartone: dalla raccolta...
Quando si parla di rifiuti, il miglioramento del processo di riciclo e recupero inizia dalle fasi iniziali di raccolta e selezione.
Partiamo dalla raccolta: carta e cartone vengono conferiti sfusi, piegati, pressati o impilati per ridurne il volume, all'interno di borse o scatoloni di carta più capienti o legati in pacchi oppure nel contenitore in dotazione fornito da Etra. No, in ogni caso, ai sacchetti o alle borse di plastica! I cartoni per bevande devono essere invece privati del tappo – che andrà nella plastica – svuotati e preferibilmente schiacciati, per poi essere raccolti insieme a carta e cartone.
... alla selezione: l'impianto di Campodarsego
Questi materiali, una volta raccolti dagli operatori, sono trasportati all'impianto di Campodarsego. Attivo dal 2010, lavora ogni anno fino a un massimo di 27 mila tonnellate di rifiuti cellulosici provenienti da tutto il territorio gestito. Perché il processo sia efficiente è fondamentale, tuttavia, che i rifiuti in arrivo all'impianto siano il più possibile “puliti” e quindi siano privi di materiali estranei. La prima tappa del processo di riciclo riguarda proprio l'eliminazione di quelle frazioni (principalmente plastica e metalli) che dovrebbero essere destinati ad altri impianti per poter essere avviati a recupero.
Tolti questi elementi "di disturbo", carta, cartone e cartoni per bevande vengono a loro volta separati. «Su questo punto siamo un passo avanti – continua Svegliado – l'impianto di Campodarsego è il primo in Italia dotato della tecnologia necessaria a separare i cartoni per bevande dagli altri materiali cellulosici al fine di avviarli a un processo di riciclo dedicato; inoltre quest'anno l’impianto ha ricevuto la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001, che ne attesta l'eccellenza e l'avanguardia tecnologica. A Campodarsego facciamo una selezione molto attenta, che avviene sia meccanicamente, che attraverso un lettore ottico, e anche manualmente con l'intervento degli operatori. Il livello di precisione è quindi alto, e consente di avere materiali in uscita dall'impianto più "puri". Ciononostante delle 27 mila tonnellate arrivate a Campodarsego lo scorso anno, circa 210 erano scarti, in prevalenza plastica riutilizzabile; questo per ribadire che l'opera degli impianti è importante, ma lo è ancora di più la qualità dei rifiuti che i cittadini ci consegnano, con tutti i vantaggi economici e ambientali che ne derivano».
L'arrivo in cartiera e la produzione di nuova carta
Dopo le selezioni iniziali, i rifiuti cellulosici vengono pressati in balle, pesanti 1,5 tonnellate l’una, e inviati alle cartiere per il riciclo e la produzione di nuova carta. Come? Attraverso l'intervento di un macchinario denominato "pulper " o “spappolatore” (paragonabile a un frullatore), nel quale grazie all’azione combinata di acqua e di una “girante” (una sorta di elica) le fibre di cellulosa vengono separate dalle altre componenti non fibrose, come ad esempio la plastica e l’alluminio dei cartoni per bevande.
Stese sulla tavola di formazione del foglio e asciugate attraverso cilindri essiccatori, le fibre di cellulosa si trasformano in carta riciclata. A questo punto, alle aziende di trasformazione non resta che utilizzare le nuove bobine di carta per produrre oggetti e imballaggi pronti all'uso, e che potranno essere nuovamente riciclati, mentre l'alluminio e il polietilene dei cartoni per bevande potranno essere avviati al recupero negli impianti di riciclo della plastica.