
La collaborazione uomo-macchina di HIRO Robotics per il trattamento dei RAEE
Nell'impianto trattamento beni durevoli di Volpiano di Iren, la linea di selezione dedicata alle televisioni e ai monitor è affidata ai robot.
Hiro Robotics, società specializzata nello sviluppo di innovativi sistemi robotici per il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici, ha realizzato una linea semi-automatizzata presso l'impianto trattamento beni durevoli e RAEE di Volpiano Amiat, in provincia di Torino, in collaborazione con il Gruppo Iren: grazie a un sistema di visione intelligente e all’uso dell’intelligenza artificiale, i robot integrati nel sistema di Hiro sono in grado di riconoscere e memorizzare le procedure per lo smontaggio degli apparecchi, migliorando progressivamente le proprie performance.
Il progetto, avviato in via sperimentale nel 2020 e operativo all’interno dell’impianto dalla primavera del 2022, applica la robotica al trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e, in particolare, di TV e monitor, consentendo di ridurre i tempi di trattamento dei rifiuti, aumentando la quantità avviate a riciclo, e ottenendo allo stesso tempo un recupero di materiali di valore del 99%, compresi metalli preziosi, contenuti all'interno degli apparecchi.
Per questo progetto il Gruppo Iren e la start up Hiro Robotics hanno ricevuto il Premio Smau Innovazione 2022.
Hiro Robotics è la start-up genovese che punta sulla collaborazione tra uomo e robot per ottimizzare e aumentare il rendimento del processo di smontaggio di monitor e tv a schermo piatto. Fondata a Genova nel 2018 da quattro ingegneri robotici, Davide Labolani, Jacopo Lottero, Tomaso Manca e Michele Oliveri ha lo scopo di portare innovazione nei singoli processi industriali modulando le nuove tecnologie agli obiettivi di business di ogni settore.
Recycling Industry ha avuto il piacere di intervistare Tomaso Manca, uno dei quattro fondatori di HIRO Robotics per conoscere meglio come funziona la linea robotizzata dell’impianto di Volpiano.
Ing. Manca, quali sono i vantaggi dei robot collaborativi nel trattamento dei rifiuti?
Rendendo possibile la condivisione dello spazio di lavoro tra uomo e macchina, i robot collaborativi sono ideali per prendere in carico le operazioni più ripetitive dello smontaggio RAEE, quali ad esempio la rimozione delle viti presenti nei case posteriori dei televisori, lasciando agli operatori operazioni che richiedano un maggior grado di destrezza, come il taglio dei cavi presenti all’interno dei monitor. I robot collaborativi restano però solo uno degli elementi del portfolio di tecnologie che il nostro team sta reinventando e riadattando al mondo del trattamento e del riciclaggio dei rifiuti elettronici: visione artificiale, robotica classica di ultima generazione, intelligenza artificiale, sono tutte tecnologie presenti nei nostri sistemi.
Quali sono le operazioni che compiono i robot nell'impianto di Volpiano?
Nell'impianto per il trattamento di tv e monitor di Volpiano sono presenti due robot dedicati rispettivamente alla rimozione delle viti presenti sul case esterno e sulle componenti interne dei dispositivi. Questi robot scansionano il televisore in entrata al sistema e sfruttando machine vision e intelligenza artificiale riconoscono e localizzano le viti, anche su monitor mai visti primi, e vengono poi guidati in visione dal nostro software fino a svitare e rimuovere la vite. Un terzo robot è invece incaricato di prelevare i dispositivi e caricarli su una macchina da noi sviluppata per la rimozione della cornice frontale dei monitor, che se non rimossa impedisce una rapida rimozione del case posteriore da parte dell’operatore.
Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a sviluppare un sistema per il recupero e la selezione dei rifiuti?
Il mondo sta vivendo una crisi che non si può trascurare: secondo il global E-Waste Monitor nel 2019 sono state prodotte 56 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici di cui 47 milioni di tonnellate non sono state trattate in maniera conforme alle norme ambientali implicando esportazioni illegali, lavoro minorile, tonnellate di agenti chimici dispersi nell’ambiente e fino a 46 miliardi di dollari di materiali preziosi riutilizzabili andati persi. Ad Hiro Robotics pensiamo che dare a disposizione degli impianti che trattano i rifiuti elettrici elettronici nuove tecnologie che li rendano più profittevoli e sostenibili, sia la chiave per aumentare le quantità di rifiuti trattati in maniera conforme alle norme e sicura per l’ambiente e le persone.
Siete partiti dai RAEE, ma credete che la robotica e l'intelligenza artificiale possano essere applicate ad altre categorie di rifiuti?
Siamo partiti da TV e monitor, abbiamo poi sviluppato un sistema per la classificazione delle schede stampate e la loro separazione robotizzata in base alle quantità di materiali nobili contenuti e stiamo lavorando a nuovi sistemi per il trattamento e il riciclaggio di RAEE, tra cui un sistema per lo smontaggio delle batterie al litio e un sistema per il sorting e la separazione di particolari materiali da flussi di rifiuti misti. È chiaro però che intelligenza artificiale e robotica possano essere applicate ai processi di trattamento delle più varie classi di rifiuto: la sfida che affrontiamo ogni giorno resta quella di riadattare tecnologie normalmente impiegate nel montaggio di prodotti, allo smontaggio e al trattamento degli stessi.