
BioLNG è strategico per la decarbonizzazione del settore dei trasporti
Presentato a Rimini lo 'Studio delle emissioni di gas serra e di biossido di azoto in atmosfera dal comparto dei trasporti con alimentazione a gasolio, a metano e a biometano liquefatto' di CNR - IIA.
Il biometano liquefatto (bioLNG) può avere un ruolo strategico importante nel processo di decarbonizzazione dei trasporti, in particolare quello pesante, e nell’abbattimento delle emissioni di gas serra aprendo la strada per il raggiungimento dei traguardi ambientali europei fissati al 2050. E’ quanto emerge dal convegno “Viaggiare diminuendo la CO2. Un paradosso possibile” organizzato oggi da CIB - Consorzio Italiano Biogas e IVECO durante la Fiera Ecomondo di Rimini.
Nel corso dell’iniziativa è stato presentato lo “Studio delle emissioni di gas serra e di biossido di azoto in atmosfera dal comparto dei trasporti con alimentazione a gasolio, a metano e a biometano liquefatto”, realizzato dall’Istituto sull'Inquinamento Atmosferico (IIA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA), promosso da CIB e IVECO.
Lo studio, realizzato da CNR-IIA e promosso dal CIB – Consorzio Italiano Biogas e IVECO, ha lo scopo di valutare gli effetti ambientali del biometano liquefatto rispetto agli altri combustibili (diesel e metano di origine fossile) impiegati nei trasporti pesanti. Si è posto quale scenario di riferimento il mercato italiano, tra i primi in Europa per numero di veicoli alimentati a metano e per l’elevata presenza di stazioni di rifornimento di CNG e GNL.
Nell’analisi comparata, attraverso un approccio well-to-wheels (dal pozzo alla ruota), si è voluto approfondire il contributo della liquefazione e della cattura del carbonio nella catena di produzione del biometano prendendo in esame diverse tipologie di alimentazione del digestore anaerobico e la presenza o meno di un impianto di cattura dell’anidride carbonica.
Dai risultati dello studio emerge il ruolo di primo piano del biometano liquefatto nel processo di decarbonizzazione dei trasporti e nella riduzione dell’inquinamento atmosferico, anche alla luce degli obiettivi di neutralità carbonica fissati a livello europeo al 2050. Nel settore della mobilità, infatti, il bio-GNL può portare a una riduzione delle emissioni di gas serra fino al 121,6% e una diminuzione fino al 65% di biossido di azoto rispetto ai mezzi alimentati a diesel.
Degli 11 scenari analizzati, la produzione di biometano liquefatto è risultata infatti particolarmente vantaggiosa da un punto di vista ambientale nel caso del biogas prodotto interamente da effluenti zootecnici, poiché affronta contemporaneamente le emissioni dei trasporti e quelle derivanti dalla migliore gestione degli effluenti, raggiungendo una riduzione delle emissioni di -572 gCO2eq per km se comparate a quelle di un mezzo pesante con alimentazione diesel.