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Ex Cemerad, terminate le operazioni di allontanamento dei fusti contenenti rifiuti radioattivi

Concluse le operazioni di trasferimento degli ultimi 141 fusti degli oltre 16.600 contenenti rifiuti radioattivi dal deposito Cemerad di Statte, in provincia di Taranto agli impianti della Casaccia di Nucleco, Società controllata da Sogin.

Ex Cemerad, terminate le operazioni di allontanamento dei fusti contenenti rifiuti radioattivi

L’allontanamento degli ultimi fusti di rifiuti radioattivi dall’ex Cemerad permette di risolvere una delle maggiori criticità ambientali del Paese. Complessivamente, sono stati allontanati 16.640 fusti contenenti sorgenti, filtri contaminati dall’evento Chernobyl, rifiuti radioattivi prodotti da attività mediche, industriali e di ricerca, che si trovavano all’interno di una fatiscente struttura, raccolti dalla società Cemerad fra la metà degli anni Ottanta e il 2000, quando il sito è stato sottoposto a sequestro giudiziario da parte della Procura di Taranto. Il lavoro è stato particolarmente complesso per lo stato di deterioramento di moltissimi colli presenti all’interno. I rifiuti radioattivi, trattati e messi in sicurezza, resteranno ora stoccati nei depositi temporanei di Nucleco in attesa del loro conferimento finale al Deposito Nazionale, una volta disponibile.

Il deposito ex CEMERAD, situato in località Vocchiaro nel Comune di Statte (TA), è stato per anni una delle principali criticità ambientali e sanitarie dell'area tarantina. L'intervento di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti radioattivi e pericolosi ha avuto inizio nel 2015 su iniziativa della Dott.ssa Vera Corbelli, allora Commissario Straordinario per la bonifica e riqualificazione di Taranto. Il completamento delle operazioni di allontanamento dei rifiuti si è concluso il 29 gennaio 2025.

Contesto e Background

Il deposito, esteso su un'area di 3.840 m² con un capannone industriale di 672 m², ha ospitato dal 1984 rifiuti radioattivi derivanti da applicazioni medicali, industriali e di ricerca. Le attività di raccolta si sono interrotte definitivamente nel 2000, con il sequestro giudiziario dell'area e il successivo fallimento della società CEMERAD nel 2005.

A seguito dell'urgenza di intervenire, la Legge 4 marzo 2015 n. 20 ha stanziato 10 milioni di euro per la messa in sicurezza del sito, affidando nel novembre 2015 il compito al Commissario Straordinario, successivamente prorogato fino al completamento delle attività.

Obiettivi dell'Intervento

L'intervento si è sviluppato in quattro fasi principali:

  • Allontanamento di tutti i rifiuti e componenti rimovibili
  • Bonifica del sito e rilascio dello stesso privo di vincoli radiologici
  • Abbattimento del capannone
  • Riqualificazione dell'area

Gestione dei Rifiuti Radioattivi e Pericolosi

L'attività di caratterizzazione ha individuato 16.640 fusti nel deposito, suddivisi in:

  • 91 fusti contenenti sorgenti e filtri contaminati dall'evento Chernobyl
  • 5.336 fusti con materiale radioattivo
  • 11.213 fusti con materiale decaduto

Le operazioni si sono articolate in tre fasi:

  • Identificazione e catalogazione radiologica di ogni fusto
  • Valutazione delle condizioni e riconfezionamento, con sostituzione di circa il 68% dei fusti per deterioramento
  • Trasporto presso impianti autorizzati, gestiti da Nucleco S.p.A. e operatori del Consorzio Rete Servizi Integrati

Dal 2017 al 2025 sono stati effettuati 92 trasporti, tutti trattati come movimentazioni di materiale radioattivo per ragioni di sicurezza.

Difficoltà e Soluzioni

L'intervento ha affrontato sfide significative, tra cui:

  • Fondi insufficienti: Le attività sono state sospese dal 2020 al 2023 in attesa di 8,8 milioni di euro, ottenuti con la finanziaria 2022 (L. n. 234/2021)
  • Fusti anonimi (828 unità): Caratterizzati tramite tecniche non distruttive (ISOCS) per garantire la sicurezza del trasporto
  • Procedure complesse di smaltimento: Ad oggi, il 73% dei rifiuti è stato trattato/smaltito, mentre il restante è in gestione presso Nucleco in attesa del Deposito Nazionale

Fase Finale e Riqualificazione

Concluso l'allontanamento dei rifiuti, il sito sarà sottoposto a caratterizzazione radiologica e bonifica per ottenere il “rilascio incondizionato”. Successivamente, si procederà con la riqualificazione dell'area, per cui sono stati stanziati 2.200.448,44 euro con Delibera CIPESS n. 85/2021.

Conclusioni

L'intervento ha rappresentato una sfida tecnico-gestionale di grande complessità, ma ha permesso la rimozione completa dei rifiuti radioattivi e pericolosi, riducendo i rischi per la popolazione e l'ambiente. Il completamento della bonifica e la successiva riqualificazione restituiranno l'area alla comunità in condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria.

Fonte Foto: Sogin


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